Fotovoltaico e Agricoltura: approvato il “decreto agricoltura” ​

Negli ultimi anni, il fotovoltaico ha dimostrato di essere una soluzione energetica ideale anche per il settore agricolo: questa combinazione infatti offre vantaggi economici e ambientali, creando un connubio vincente per la sostenibilità. In primo luogo, l’installazione di impianti agri-voltaici nelle aziende agricole riduce significativamente i costi energetici, alimentando macchinari ed attrezzature, migliora la resa dei terreni ed ottimizza il consumo di acqua  per l’irrigazione, rivitalizzando così le attività agricole. In secondo luogo, utilizzare energia rinnovabile riduce l’impronta di carbonio contribuendo a combattere il cambiamento climatico e migliorando l’immagine dell’azienda. Infine molti paesi, tra cui l’Italia, offrono incentivi per l’installazione di impianti fotovoltaici, come detrazioni fiscali, tariffe incentivanti per l’energia prodotta e venduta alla rete, e finanziamenti agevolati.

Il 16 maggio 2024 è entrato in vigore un nuovo decreto su questo tema. Nello specifico, l’art. 5 “Disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale” ha l’obiettivo di creare un equilibrio tra lo sviluppo delle energie rinnovabili e la tutela delle aree agricole, cercando al contempo un’integrazione tra terreni agricoli produttivi e la produzione di energia solare. ll decreto riconosce alle Regioni il potere di individuare le aree idonee per l’installazione degli impianti fotovoltaici, nel rispetto di quanto stabilito nel DL Agricoltura, ma limita drasticamente il fotovoltaico nei terreni agricoli.

Nel dettaglio, quelle che vengono considerate le aree idonee al fotovoltaico su terreni a destinazione agricola sono:

  • i siti ove sono già installati impianti della stessa fonte, limitatamente agli interventi per modifica, rifacimento, potenziamento o integrale ricostruzione degli impianti già installati, a condizione che non comportino incremento dell’area occupata;
  • le cave e miniere cessate, non recuperate o abbandonate o in condizioni di degrado ambientale, o le porzioni di cave e miniere non suscettibili di ulteriore sfruttamento;
  • i siti e impianti nelle disponibilità delle società del gruppo Ferrovie dello Stato italiane e dei gestori di infrastrutture ferroviarie nonché delle società concessionarie autostradali;
  • i siti e impianti nella disponibilità delle società di gestione aeroportuale all’interno dei sedimi aeroportuali, ivi inclusi quelli all’interno del perimetro di pertinenza degli aeroporti delle isole minori, ferme restando le necessarie verifiche tecniche da parte dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC);
  • i siti privi di vincoli ai sensi della parte seconda del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 che costituiscono:
    1. aree interne agli impianti industriali e agli stabilimenti, nonché aree classificate agricole racchiuse in un perimetro cui punti distino non più di 500 metri dal medesimo impianto o stabilimento;
    2. aree adiacenti alla rete autostradale entro una distanza non superiore a 300 metri.

L’integrazione del fotovoltaico nell’agricoltura rappresenta quindi una strategia vincente per promuovere la sostenibilità, ridurre i costi operativi e contribuire alla transizione energetica, ma è fondamentale restare aggiornati sulle ultime novità normative. Per farlo, continua a seguire il nostro blog: insieme, possiamo costruire un futuro più verde e sostenibile!

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